sábado, 21 de maio de 2022

Cosi Fan Tutte - Mix

Personaggi:
FIORDILIGI e

DORABELLA, Dame Ferrarese e sorelle abitanti in Napoli

GUGLIELMO, Ufficiale, amante di Fiordiligi

FERRANDO, Ufficiale, amante di Dorabella

DESPINA, Cameriera delle dame

DON ALFONSO, vecchio Filosofo

CORO

Soldati, Servitori, Marinari, Convitati alle nozze, Popolo.


Overtura


ATTO PRIMO


SCENA PRIMA


Bottega di caffè.

Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso


N. 1 - Terzetto: La mia Dorabella




FERRANDO

La mia Dorabella

Capace non è:

Fedel quanto bella

Il cielo la fé.

GUGLIELMO

La mia Fiordiligi

Tradirmi non sa:

Uguale in lei credo

Costanza e beltà.

DON ALFONSO

Ho i crini già grigi,

Ex cathedra parlo;

Ma tali litigi

Finiscano qua.

FERRANDO e GUGLIELMO

No, detto ci avete

Che infide esser ponno;

Provar ce'l dovete,

Se avete onestà.

DON ALFONSO

Tai prove lasciamo...

FERRANDO e GUGLIELMO

No, no, le vogliamo:

O, fuori la spada,

Rompiam l'amistà.

Metton mano alla spada

FERRANDO e GUGLIELMO

fra sé

Sul vivo mi tocca

chi lascia di bocca

sortire un accento

che torto le fa.

DON ALFONSO

fra sé

O pazzo desire!

Cercar di scoprire

Quel mal che, trovato,

Meschini ci fa.

Recitativo

FERRANDO e GUGLIELMO

Fuor la spada! Scegliete

Qual di noi più vi piace.

DON ALFONSO

placido

Io son uomo di pace,

E duelli non fo, se non a mensa.

FERRANDO

O battervi, o dir subito

Perché d'infedeltà le nostre amanti

Sospettate capaci!

DON ALFONSO

Cara semplicità, quanto mi piaci!

FERRANDO

Cessate di scherzar, o giuro al cielo!...

DON ALFONSO

Ed io, giuro alla terra,

Non scherzo, amici miei;

Solo saper vorrei

Che razza di animali

Son queste belle,

Se han come tutti noi carne, ossa e pelle,

Se mangian come noi, se veston gonne,

Alfin, se Dee, se donne son...

FERRANDO e GUGLIELMO

Son donne,

Ma... son tali, son tali...

DON ALFONSO

E in donne pretendete

Di trovar fedeltà?

Quanto mi piaci mai, semplicità!



N. 2 - Terzetto: E' la fede delle femmine




DON ALFONSO

scherzando

E' la fede delle femmine

Come l'araba fenice:

Che vi sia, ciascun lo dice;

Dove sia, nessun lo sa.

FERRANDO

con fuoco

La fenice è Dorabella!

GUGLIELMO

La fenice è Fiordiligi!

DON ALFONSO

Non è questa, non è quella:

Non fu mai, non vi sarà.

E' la fede delle femmine

Come l'araba fenice:

Che vi sia, ciascun lo dice;

Dove sia, nessun lo sa.

Recitativo

FERRANDO

Scioccherie di poeti!

GUGLIELMO

Scempiaggini di vecchi!

DON ALFONSO

Orbene; udite,

Ma senza andare in collera:

Qual prova avete voi che ognor costanti

Vi sien le vostre amanti;

Chi vi fe' sicurtà che invariabili

Sono i lor cori?

FERRANDO

Lunga esperienza...

GUGLIELMO

Nobil educazion...

FERRANDO

Pensar sublime...

GUGLIELMO

Analogia d'umor...

FERRANDO

Disinteresse...

GUGLIELMO

Immutabil carattere...

FERRANDO

Promesse...

GUGLIELMO

Proteste...

FERRANDO

Giuramenti...

DON ALFONSO

Pianti, sospir, carezze, svenimenti.

Lasciatemi un po' ridere...

FERRANDO

Cospetto!

Finite di deriderci?

DON ALFONSO

Pian piano:

E se toccar con mano

Oggi vi fo che come l'altre sono?

GUGLIELMO

Non si può dar!

FERRANDO

Non è!

DON ALFONSO

Giochiam!

FERRANDO

Giochiamo.

DON ALFONSO

Cento zecchini.

GUGLIELMO

E mille se volete.

DON ALFONSO

Parola...

FERRANDO

Parolissima.

DON ALFONSO

E un cenno, un motto, un gesto

Giurate di non far di tutto questo

Alle vostre Penelopi.

FERRANDO

Giuriamo.

DON ALFONSO

Da soldati d'onore?

GUGLIELMO

Da soldati d'onore.

DON ALFONSO

E tutto quel farete

Ch'io vi dirò di far?

FERRANDO

Tutto.

GUGLIELMO

Tuttissimo.

DON ALFONSO

Bravissimi!

FERRANDO E GUGLIELMO

Bravissimo,

Signor Don Alfonsetto!

FERRANDO

A spese vostre or ci divertiremo.

GUGLIELMO

a Ferrando

E de' cento zecchini, che faremo?



N. 3 - Terzetto: Una bella serenata



FERRANDO

Una bella serenata

Far io voglio alla mia Dea.

GUGLIELMO

In onor di Citerea

Un convito io voglio far.

DON ALFONSO

Sarò anch'io de' convitati?

FERRANDO E GUGLIELMO

Ci sarete, sì signor.

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

E che brindisi replicati

Far vogliamo al Dio d'amor!

partono



SCENA SECONDA


Giardino sulla spiaggia del mare.

Fiordiligi e Dorabella guardano un ritratto che lor pende dal fianco



N. 4 - Duetto: Ah, guarda, sorella




FIORDILIGI

Ah, guarda, sorella,

Se bocca più bella,

Se petto più nobile

Si può ritrovar.

DORABELLA

Osserva tu un poco,

Che fuoco ha ne' sguardi!

Se fiamma, se dardi

Non sembran scoccar.

FIORDILIGI

Si vede un sembiante

Guerriero ed amante.

DORABELLA

Si vede una faccia

Che alletta e minaccia.

FIORDILIGI

Io sono felice.

DORABELLA

Felice son io.





FIORDILIGI E DORABELLA

Se questo mio core

Mai cangia desio,

Amore mi faccia

Vivendo penar.


Recitativo

FIORDILIGI

Mi par che stamattina volentieri

Farei la pazzarella: ho un certo foco,

Un certo pizzicor entro le vene...

Quando Guglielmo viene... se sapessi

Che burla gli vo' far!

DORABELLA

Per dirti il vero,

Qualche cosa di nuovo

Anch'io nell'alma provo: io giurerei

Che lontane non siam dagli imenei.

FIORDILIGI

Dammi la mano: io voglio astrologarti.

Uh, che bell'Emme! E questo

È un Pi! Va bene: matrimonio presto.

DORABELLA

Affé che ci avrei gusto!

FIORDILIGI

Ed io non ci avrei rabbia.

DORABELLA

Ma che diavol vuol dir che i nostri sposi

Ritardano a venir? Son già le sei.

FIORDILIGI

Eccoli


SCENA TERZA


Le suddette e Don Alfonso.

FIORDILIGI

Non son essi: è Don Alfonso,

L'amico lor.

DORABELLA

Ben venga

Il signor Don Alfonso!

DON ALFONSO

Riverisco.

FIORDILIGI

Cos'è? Perché qui solo? Voi piangete?

Parlate, per pietà: che cosa è nato?

L'amante...

DORABELLA

L'idol mio...

DON ALFONSO

Barbaro fato!



N. 5 - Aria: Vorrei dir, e cor non ho


DON ALFONSO

Vorrei dir, e cor non ho,

Balbettando il labbro va.

Fuor la voce uscir non può,

Ma mi resta mezza qua.

Che farete? Che farò?

Oh, che gran fatalità!

Dar di peggio non si può,

Ho di voi, di lor pietà.

Recitativo

FIORDILIGI

Stelle! Per carità, signor Alfonso,

Non ci fate morir.

DON ALFONSO

Convien armarvi,

Figlie mie, di costanza.

DORABELLA

Oh Dei! Qual male

È addivenuto mai, qual caso rio?

Forse è morto il mio bene?

FIORDILIGI

E morto il mio?

DON ALFONSO

Morti... non son, ma poco men che morti.

DORABELLA

Feriti?

DON ALFONSO

No.

FIORDILIGI

Ammalati?

DON ALFONSO

Neppur.

FIORDILIGI

Che cosa, dunque?

DON ALFONSO

Al marzial campo

Ordin regio li chiama.

FIORDILIGI E DORABELLA

Ohimè, che sento!

FIORDILIGI

E partiran?

DON ALFONSO

Sul fatto.

DORABELLA

E non v'è modo d'impedirlo?

DON ALFONSO

Non v'è.

FIORDILIGI

Né un solo addio?...

DON ALFONSO

Gl'infelici non hanno

Coraggio di vedervi.

Ma se voi lo bramate,

Son pronti...

DORABELLA

Dove son?

DON ALFONSO

Amici, entrate.



SCENA QUARTA


Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso. Ferrando e Guglielmo in abito da viaggio.



N. 6 - Quintetto: Sento, oddio, che questo piede






GUGLIELMO

Sento, oddio, che questo piede

È restio nel girle avante.

FERRANDO

Il mio labbro palpitante

Non può detto pronunziar.

DON ALFONSO

Nei momenti più terribili

Sua virtù l'eroe palesa.

FIORDILIGI E DORABELLA

Or che abbiam la nuova intesa,

A voi resta a fare il meno;

Fate core: a entrambe in seno

Immergeteci l'acciar.

FERRANDO E GUGLIELMO

Idol mio, la sorte incolpa

Se ti deggio abbandonar.

DORABELLA

a Ferrando

Ah, no, no, non partirai!

FIORDILIGI

a Guglielmo

No, crudel, non te n'andrai!

DORABELLA

Voglio pria cavarmi il core!

FIORDILIGI

Pria ti vo' morire ai piedi!

FERRANDO

sottovoce a Don Alfonso

Cosa dici?

GUGLIELMO

sottovoce a Don Alfonso

Te n'avvedi?

DON ALFONSO

sottovoce ai due amanti

Saldo, amico: finem lauda.

TUTTI

Il destin così defrauda

Le speranze de' mortali.

Ah, chi mai fra tanti mali,

Chi mai può la vita amar?

Recitativo

GUGLIELMO

Non piangere, idol mio!

FERRANDO

Non disperarti,

Adorata mia sposa!

DON ALFONSO

Lasciate lor tal sfogo.

È troppo giusta

La cagion di quel pianto.

si abbracciano teneramente

FIORDILIGI

Chi sa s'io più ti veggio!

DORABELLA

Chi sa se più ritorni!

FIORDILIGI

Lasciami questo ferro: ei mi dia morte,

Se mai barbara sorte

In quel seno a me caro...

DORABELLA

Morrei di duol; d'uopo non ho d'acciaro.

FERRANDO E GUGLIELMO

Non farmi, anima mia,

Quest'infausti presagi!

Proteggeran gli Dei

La pace del tuo cor ne' giorni miei.



N. 7 - Duettino: Al fato dan legge


FERRANDO E GUGLIELMO

Al fato dan legge

Quegli occhi vezzosi:

Amor li protegge,

Né i loro riposi

Le barbare stelle

Ardiscon turbar.

Il ciglio sereno,

Mio bene, a me gira:

Felice al tuo seno

Io spero tornar.

DON ALFONSO

fra sé

La commedia è graziosa, e tutti due

Fan ben la loro parte.

Si sente un tamburo in distanza

FERRANDO

Oh cielo! Questo

È il tamburo funesto

Che a divider mi vien dal mio tesoro.

DON ALFONSO

Ecco, amici, la barca.

FIORDILIGI

Io manco.

DORABELLA

Io moro.



SCENA QUINTA


Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, Ferrando, Guglielmo, soldati e popolani.

Marcia militare in qualche distanza. Arriva una barca alla sponda; poi entra nella scena una truppa di

soldati, accompagnata da uomini e donne



N. 8 - Coro: Bella vita militar!




SOLDATI E POPOLANI

Bella vita militar!

Ogni dì si cangia loco;

Oggi molto, doman poco,

Ora in terra ed or sul mar.

Il fragor di trombe e pifferi,

Lo sparar di schioppi e bombe,

Forza accresce al braccio e all'anima

Vaga sol di trionfar.

Bella vita militar!

Recitativo

DON ALFONSO

Non v'è più tempo, amici: andar conviene

Ove il destino, anzi il dover, v'invita.

FIORDILIGI

Mio cor...

DORABELLA

Idolo mio...

FERRANDO

Mio ben...

GUGLIELMO

Mia vita...

FIORDILIGI

Ah, per un sol momento...

DON ALFONSO

Del vostro reggimento

Già è partita la barca;

Raggiungerla convien coi pochi amici

Che su legno più lieve

Attendendo vi stanno.

FERRANDO E GUGLIELMO

Abbracciami, idol mio.

FIORDILIGI E DORABELLA

Muoio d'affanno.



N. 9 - Quintetto: Di scrivermi ogni giorno





FIORDILIGI

piangendo

Di scrivermi ogni giorno

Giurami, vita mia!

DORABELLA

piangendo

Due volte ancora

Tu scrivimi, se puoi.

FERRANDO

Sii certa, o cara.

GUGLIELMO

Non dubitar, mio bene.

DON ALFONSO

fra sé

Io crepo, se non rido!

FIORDILIGI

Sii costante a me sol...

DORABELLA

Serbati fido.

FERRANDO

Addio.

GUGLIELMO

Addio.

FIORDILIGI E DORABELLA

Addio.

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO

Mi si divide il cor, bell'idol mio!

Addio! Addio! Addio!

SOLDATI E POPOLANI

Bella vita militar!

Ecc.

mentre si ripete il coro, Ferrando e Guglielmo entrano nella barca che poi s'allontana tra suon di

tamburi ecc. I soldati partono seguiti dagli uomini e dalle donne. Le amanti restano immobili sulla

sponda del mare



SCENA SESTA




Fiordiligi, Dorabella e Don Alfonso.

Recitativo

DORABELLA

in atto di chi rinviene da un letargo

Dove son?

DON ALFONSO

Son partiti.

FIORDILIGI

Oh dipartenza

Crudelissima, amara!

DON ALFONSO

Fate core,

Carissime figliuole.

Facendo moto col fazzoletto

Guardate: da lontano

Vi fan cenno con mano i cari sposi.

FIORDILIGI

salutando

Buon viaggio, mia vita!

DORABELLA

salutando

Buon viaggio!

FIORDILIGI

Oh Dei! Come veloce

Se ne va quella barca! Già sparisce,

Già non si vede più. Deh, faccia il cielo

Ch'abbia prospero corso.

DORABELLA

Faccia che al campo giunga

Con fortunati auspici.

DON ALFONSO

E a voi salvi gli amanti, a me gli amici.



N. 10 - Terzettino: Soave sia il vento



FIORDILIGI, DORABELLA e DON ALFONSO

Soave sia il vento,

Tranquilla sia l'onda,

Ed ogni elemento

Benigno risponda

Ai nostri/vostri desir.

partono le due donne



SCENA SETTIMA


Don Alfonso solo

Recitativo

DON ALFONSO

Non son cattivo comico! va bene...

Al concertato loco i due campioni

Di Ciprigna e di Marte

Mi staranno attendendo: or senza indugio

Raggiungerli conviene. Quante smorfie,

Quante buffonerie!

Tanto meglio per me...

Cadran più facilmente:

Questa razza di gente è la più presta

A cangiarsi d'umore. Oh, poverini!

Per femmina giocar cento zecchini?

«Nel mare solca e nell'arena semina

E il vago vento spera in rete accogliere

Chi fonda sue speranze in cor di femmina.»



SCENA OTTAVA


Camera gentile con diverse sedie, un tavolino, ecc.; tre porte: due laterali, una di mezzo.

Despina sola




Recitativo

DESPINA

frullando il cioccolatte

Che vita maledetta

È il far la cameriera!

Dal mattino alla sera

Si fa, si suda, si lavora, e poi

Di tanto che si fa nulla è per noi.

È mezza ora che sbatto;

Il cioccolatte è fatto, ed a me tocca

Restar ad odorarlo a secca bocca?

Non è forse la mia come la vostra,

O garbate signore,

Che a voi dèssi l'essenza, e a me l'odore?

Per Bacco, vo' assaggiarlo: cospettaccio!

Com' è buono!

Si forbe la bocca

Vien gente.

Oh ciel, son le padrone!



SCENA NONA


Despina. Fiordiligi e Dorabella ch'entrano disperatamente.

Recitativo

DESPINA

presentando il cioccolatte sopra una guantiera

Madame, ecco la vostra colazione.

Dorabella gitta tutto a terra

Diamine, cosa fate?

FIORDILIGI

Ah!

DORABELLA

Ah!

Si cavano entrambe tutti gli ornamenti donneschi ecc.

DESPINA

Che cosa è nato?

FIORDILIGI

Ov'è un acciaro?

DORABELLA

Un veleno dov'è?

DESPINA

Padrone, dico!...






DORABELLA

Ah, scostati! Paventa il tristo effetto

D'un disperato affetto:

Chiudi quelle finestre... Odio la luce,

Odio l'aria che spiro... odio me stessa,

Chi schernisce il mio duol, chi mi consola.

Deh, fuggi per pietà, lasciami sola!



N. 11 - Aria: Smanie implacabili


DORABELLA

Smanie implacabili

Che m'agitate,

Entro quest'anima

Più non cessate

Fin che l'angoscia

Mi fa morir.

Esempio misero

D'amor funesto

Darò all'Eumenidi,

Se viva resto,

Col suono orribile

De' miei sospir.

Recitativo

DESPINA

Signora Dorabella,

Signora Fiordiligi,

Ditemi: che cos'è stato?

DORABELLA

Oh, terribil disgrazia!

DESPINA

Sbrigatevi in buon'ora.

FIORDILIGI

Da Napoli partiti

Sono gli amanti nostri.

DESPINA

ridendo

Non c'è altro?

Ritorneran.

DORABELLA

Chi sa!

DESPINA

come sopra

Come, chi sa?

Dove son iti?

DORABELLA

Al campo di battaglia.

DESPINA

Tanto meglio per loro:

Li vedrete tornar carchi d'alloro.

FIORDILIGI

Ma ponno anche perir.

DESPINA

Allora, poi,

Tanto meglio per voi.

FIORDILIGI

sorge arrabbiata

Sciocca, che dici?

DESPINA

La pura verità: due ne perdete,

Vi restan tutti gli altri.

FIORDILIGI

Ah, perdendo Guglielmo

Mi pare ch'io morrei!

DORABELLA

Ah, Ferrando perdendo

Mi par che viva a seppellirmi andrei!

DESPINA

Brave, «vi par», ma non è ver: ancora

Non vi fu donna che d'amor sia morta.

Per un uomo morir!... Altri ve n' hanno

Che compensano il danno.

DORABELLA

E credi che potria

Altr'uom amar chi s'ebbe per amante

Un Guglielmo, un Ferrando?

DESPINA

Han gli altri ancora

Tutto quello ch'hanno essi.

Un uom adesso amate,

Un altro n'amerete: uno val l'altro,

Perché nessun val nulla.

Ma non parliam di ciò; sono ancor vivi

E vivi torneran; ma son lontani,

E piuttosto che in vani

Pianti perdere il tempo,

Pensate a divertirvi.

FIORDILIGI

con trasporto di collera

Divertirci?

DESPINA

Sicuro! E, quel ch'è meglio,

Far all'amor come assassine, e come

Faranno al campo i vostri cari amanti.

DORABELLA

Non offender così quell'alme belle,

Di fedeltà, d'intatto amore esempi.

DESPINA

Via, via! Passaro i tempi

Da spacciar queste favole ai bambini.



N. 12 - Aria: In uomini, in soldati





DESPINA

In uomini, in soldati

Sperare fedeltà?

ridendo

Non vi fate sentir, per carità!

Di pasta simile

Son tutti quanti:

Le fronde mobili,

L'aure incostanti

Han più degli uomini

Stabilità.

Mentite lagrime,

Fallaci sguardi,

Voci ingannevoli,

Vezzi bugiardi,

Son le primarie

Lor qualità.

In noi non amano

Che il lor diletto;

Poi ci dispregiano,

Neganci affetto,

Né val da' barbari

Chieder pietà.

Paghiam, o femmine,

D'ugual moneta

Questa malefica

Razza indiscreta;

Amiam per comodo,

Per vanità!

La ra la, la ra la, la ra la, la.

partono



SCENA DECIMA




Don Alfonso solo; poi Despina

Recitativo

DON ALFONSO

Che silenzio! Che aspetto di tristezza

Spirano queste stanze. Poverette!

Non han già tutto il torto:

Bisogna consolarle; infin che vanno

I due creduli sposi,

Com'io loro commisi, a mascherarsi,

Pensiam cosa può farsi...

Temo un po' per Despina: quella furba

Potrebbe riconoscerli; potrebbe

Rovesciarmi le macchine. Vedremo...

Se mai farà bisogno,

Un regaletto a tempo: un zecchinetto

Per una cameriera è un gran scongiuro.

Ma, per esser sicuro, si potria

Metterla in parte a parte del segreto...

Eccellente è il progetto...

La sua camera è questa.

batte

Despinetta!

DESPINA

Chi batte?

DON ALFONSO

Oh!

DESPINA

Ih!

Esce dalla sua stanza

DON ALFONSO

Despina mia, di te

Bisogno avrei.

DESPINA

Ed io niente di lei.

DON ALFONSO

Ti vo' fare del ben.

DESPINA

A una fanciulla

Un vecchio come lei non può far nulla.

DON ALFONSO

mostrandole una moneta d 'oro

Parla piano, ed osserva.

DESPINA

Me la dona?

DON ALFONSO

Sì, se meco sei buona.

DESPINA

E che vorebbe?

È l'oro il mio giulebbe.

DON ALFONSO

Ed oro avrai;

Ma ci vuol fedeltà.

DESPINA

Non c'è altro? Son qua.

DON ALFONSO

Prendi ed ascolta.

Sai che le tue padrone

Han perduti gli amanti.

DESPINA

Lo so.

DON ALFONSO

Tutti i lor pianti,

Tutti i deliri loro anco tu sai.

DESPINA

So tutto.

DON ALFONSO

Or ben, se mai

Per consolarle un poco

E trar, come diciam, chiodo per chiodo,

Tu ritrovassi il modo

Da metter in lor grazia

Due soggetti di garbo

Che vorrieno provar... già mi capisci...

C'è una mancia per te di venti scudi,

Se li fai riuscir.

DESPINA

Non mi dispiace

Questa proposizione.

Ma con quelle buffone... basta, udite:

Son giovani? Son belli? E, sopra tutto,

Hanno una buona borsa

I vostri concorrenti?

DON ALFONSO

Han tutto quello

Che piacer può alle donne di giudizio.

Li vuoi veder?

DESPINA

E dove son?

DON ALFONSO

Son lì.

Li posso far entrar?

DESPINA

Direi di sì.

Don Alfonso fa entrar gli amanti, che son travestiti



SCENA UNDICESIMA


Don Alfonso, Despina, Ferrando e Guglielmo; poi Fiordiligi e Dorabella



N. 13 - Sestetto: Alla bella Despinetta




DON ALFONSO

Alla bella Despinetta

Vi presento, amici miei;

Non dipende che da lei

Consolar il vostro cor.

FERRANDO E GUGLIELMO

Per la man, che lieto io bacio,

Per quei rai di grazia pieni,

Fa' che volga a me sereni

I begli occhi il mio tesor.

DESPINA

fra sé, ridendo

Che sembianze! Che vestiti!

Che figure! Che mustacchi!

Io non so se son Valacchi

O se Turchi son costor.

DON ALFONSO

sottovoce a Despina

Che ti par di quell'aspetto?

DESPINA

sottovoce a Don Alfonso

Per parlarvi schietto schietto,

Hanno un muso fuor dell'uso,

Vero antidoto d'amor.

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

fra sé

Or la cosa è appien decisa;

Se costei non li/ci ravvisa

Non c'è più nessun timor.

DESPINA

fra sé, ridendo

Che figure! Che mustacchi!

Io non so se son Valacchi

O se Turchi son costor.

FIORDILIGI E DORABELLA

di dentro

Eh, Despina! Olà, Despina!

DESPINA

Le padrone!

DON ALFONSO

a Despina

Ecco l'istante!

Fa' con arte; io qui m'ascondo.

Si ritira

FIORDILIGI E DORABELLA

entrando

Ragazzaccia tracotante,

Che fai lì con simil gente?

Falli uscire immantinente,

O ti fo pentir con lor.

DESPINA, FERRANDO E GUGLIELMO

Tutti e tre s'inginocchiano

Ah, madame, perdonate!

Al bel piè languir mirate

Due meschin, di vostro merto

Spasimanti adorator.

FIORDILIGI E DORABELLA

Giusti Numi! Cosa sento?

Dell'enorme tradimento

Chi fu mai l'indegno autor?

DESPINA, FERRANDO E GUGLIELMO

Deh, calmante quello sdegno!

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, che più non ho ritegno!

Tutta piena ho l'alma in petto

Di dispetto e di furor!

DESPINA E DON ALFONSO

fra sé, Don Alfonso dalla porta

Mi dà un poco di sospetto

Quella rabbia e quel furor!

FERRANDO E GUGLIELMO

fra sé

Qual diletto è a questo petto

Quella rabbia e quel furor!

FIORDILIGI E DORABELLA

fra sé

Ah, perdon, mio bel diletto!

Innocente è questo cor.

Recitativo

DON ALFONSO

dalla porta

Che sussurro! che strepito!

Che scompiglio è mai questo! Siete pazze,

Care le mie ragazze?

Volete sollevar il vicinato?

Cos'avete? Ch'è nato?

DORABELLA

con furore

Oh, ciel! Mirate:

Uomini in casa nostra?

DON ALFONSO

senza guardarli

Che male c'è?

FIORDILIGI

con fuoco

Che male? In questo giorno!...

Dopo il caso funesto!...

DON ALFONSO

Stelle! Sogno o son desto? Amici miei,

Miei dolcissimi amici!

Voi qui? Come? perché? quando? in qual modo?

Numi! Quanto ne godo!

sottovoce

Secondatemi.

FERRANDO

Amico Don Alfonso!

GUGLIELMO

Amico caro!

Si abbracciano con trasporto

DON ALFONSO

Oh la bella improvvisata!

DESPINA

a Don Alfonso

Li conoscete voi?

DON ALFONSO

Se li conosco! Questi

Sono i più dolci amici

Ch'io mai abbia in questo mondo,

E i vostri ancor saranno.

FIORDILIGI

E in casa mia che fanno?

GUGLIELMO

Ai vostri piedi

Due rei, due delinquenti, ecco madame!

Amor...

DORABELLA

Numi, che sento!

FERRANDO

Amor, il Nume...

Sì possente per voi qui ci conduce...

le donne si ritirano, essi le inseguono

GUGLIELMO

...Vista appena la luce

Di vostre fulgidissime pupille...

FERRANDO

...Che alle vive faville...

GUGLIELMO

...Farfallette amorose e agonizzanti...

FERRANDO

...Vi voliamo davanti...

GUGLIELMO

...Ed ai lati, ed a retro...

FERRANDO E GUGLIELMO

... per implorar pietade in flebil metro.

FIORDILIGI

Stelle! Che ardir!

DORABELLA

Sorella, che facciamo?




FIORDILIGI

Temerari, sortite

Despina esce impaurita

Fuori di questo loco, e non profani

L'alito infausto degli infami detti

Nostro cor, nostro orecchio e nostri affetti!

Invan per voi, per gli altri invan si cerca

Le nostr'alme sedur: I'intatta fede

Che per noi già si diede ai cari amanti,

Saprem loro serbar infino a morte,

A dispetto del mondo e della sorte.



N. 14 - Aria: Come scoglio immoto resta





FIORDILIGI

Come scoglio immoto resta

Contro i venti e la tempesta,

Così ognor quest'alma è forte

Nella fede e nell'amor.

Con noi nacque quella face

Che ci piace, e ci consola,

E potrà la morte sola

Far che cangi affetto il cor.

Rispettate, anime ingrate,

Quest'esempio di costanza;

E una barbara speranza

Non vi renda audaci ancor!

Van per partire. Ferrando la richiama, Guglielmo richiama l'altra

Recitativo

FERRANDO

a Fiordiligi

Ah, non partite!

GUGLIELMO

a Dorabella

Ah, barbare, restate!

a Don Alfonso

Che vi pare?




DON ALFONSO

sottovoce a Guglielmo

Aspettate.

alle due amanti

Per carità, ragazze,

Non mi fate più far trista figura.

DORABELLA

con fuoco

E che pretendereste?

DON ALFONSO

Eh, nulla... ma mi pare...

Che un pochin di dolcezza...

Alfin son galantuomini,

E sono amici miei.

FIORDILIGI

Come! E udire dovrei...

GUGLIELMO

Le nostre pene,

E sentirne pietà!

La celeste beltà degli occhi vostri

La piaga aprì nei nostri,

Cui rimediar può solo

Il balsamo d'amore.

Un solo istante il core aprite, o belle,

A sue dolci facelle, o a voi davanti

Spirar vedrete i più fedeli amanti.



N. 15 - Aria: Non siate ritrosi




GUGLIELMO

Non siate ritrosi,

Occhietti vezzosi;

Due lampi amorosi

Vibrate un po' qua.

Felici rendeteci,

Amate con noi;

E noi felicissime

Faremo anche voi.

Guardate, Toccate,

Il tutto osservate:

Siam forti e ben fatti,

E come ognun vede,

Sia merto, sia caso,

Abbiamo bel piede,

Bell'occhio, bel naso;

Guardate, bel piede, osservate, bell'occhio,

Toccate, bel naso, il tutto osservate:

E questi mustacchi

Chiamare si possono

Trionfi degli uomini,

Pennacchi d'amor.

Fiordiligi e Dorabella partono con collera



SCENA DODICESIMA


Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso



N. 16 - Terzetto: E voi ridete?


DON ALFONSO

E voi ridete?

FERRANDO E GUGLIELMO

Certo, ridiamo.

DON ALFONSO

Ma cosa avete?

FERRANDO E GUGLIELMO

Già lo sappiamo.

DON ALFONSO

Ridete piano!

FERRANDO E GUGLIELMO

Parlate invano.

DON ALFONSO

Se vi sentissero,

Se vi scoprissero,

Si guasterebbe

Tutto l'affar.

FERRANDO E GUGLIELMO

sforzandosi di ridere sottovoce

Ah, che dal ridere

L'alma dividere,

Ah, che le viscere

Sento scoppiar!

DON ALFONSO

fra sé

Mi fa da ridere

Questo lor ridere,

Ma so che in piangere

Dee terminar.

Recitativo

DON ALFONSO

Si può sapere un poco

La cagion di quel riso?

GUGLIELMO

Oh cospettaccio!

Non vi pare che abbiam giusta ragione,

Il mio caro padrone?

FERRANDO

scherzando

Quanto pagar volete,

E a monte è la scommessa?

GUGLIELMO

scherzando

Pagate la metà.

FERRANDO

come sopra

Pagate solo

Ventiquattro zecchini.

DON ALFONSO

Poveri innocentini!

Venite qua, vi voglio

Porre il ditino in bocca!

GUGLIELMO

E avete ancora

Coraggio di fiatar?

DON ALFONSO

Avanti sera

Ci parlerem.

FERRANDO

Quando volete.

DON ALFONSO

Intanto,

Silenzio e ubbidienza

Fino a doman mattina.

GUGLIELMO

Siam soldati, e amiam la disciplina.

DON ALFONSO

Orbene, andate un poco

Ad attendermi entrambi in giardinetto,

Colà vi manderò gli ordini miei.

GUGLIELMO

Ed oggi non si mangia?

FERRANDO

Cosa serve?

A battaglia finita

Fia la cena per noi più saporita.



N. 17 - Aria: Un'aura amorosa




FERRANDO

Un'aura amorosa

Del nostro tesoro

Un dolce ristoro

Al cor porgerà;

Al cor che, nudrito

Da speme, da amore,

Di un'esca migliore

Bisogno non ha.

Ferrando e Guglielmo partono



SCENA TREDICESIMA


Don Alfonso solo; poi Despina

Recitativo

DON ALFONSO

Oh, la faria da ridere: sì poche

Son le donne costanti, in questo mondo,

E qui ve ne son due! Non sarà nulla...

Entra Despina

Vieni, vieni, fanciulla, e dimmi un poco

Dove sono e che fan le tue padrone.

DESPINA

Le povere buffone

Stanno nel giardinetto

A lagnarsi coll'aria e colle mosche

D'aver perso gli amanti.

DON ALFONSO

E come credi

Che l'affar finirà?

Vogliam sperare

Che faranno giudizio?

DESPINA

Io lo farei;

E dove piangon esse io riderei.

Disperarsi, strozzarsi

Perché parte un amante?

Guardate che pazzia!

Se ne pigliano due, s'uno va via.

DON ALFONSO

Brava, questa è prudenza.

fra sé

Bisogna impuntigliarla.

DESPINA

E legge di natura,

E non prudenza sola. Amor cos'è?

Piacer, comodo, gusto,

Gioia, divertimento,

Passatempo, allegria: non è più amore

Se incomodo diventa,

Se invece di piacer nuoce e tormenta.

DON ALFONSO

Ma intanto quelle pazze...

DESPINA

Quelle pazze

Faranno a modo nostro.

È buon che sappiano

D'essere amate da color.

DON ALFONSO

Lo sanno.

DESPINA

Dunque riameranno.

«Diglielo», si suol dire,

«E lascia fare al diavolo».

DON ALFONSO

Ma come

Far vuoi perché ritornino

Or che partiti sono, e che li sentano

E tentare si lascino

Queste due bestioline?

DESPINA

A me lasciate

La briglia di condur tutta la macchina.

Quando Despina macchina una cosa

Non può mancar d'effetto: ho già menati

Mill'uomini pel naso,

Saprò menar due femmine.

Son ricchi i due monsù mustacchi?

DON ALFONSO

Son ricchissimi.

DESPINA

Dove son?

DON ALFONSO

Sulla strada

Attendendo mi stanno.

DESPINA

Ite e sul fatto

Per la picciola porta

A me riconduceteli; v'aspetto

Nella camera mia.

Purché tutto facciate

Quel ch'io v'ordinerò, pria di domani

I vostri amici canteran vittoria;

Ed essi avranno il gusto, ed io la gloria.

Partono



SCENA QUATTORDICESIMA


Giardinetto gentile; due sofà d 'erba ai lati.

Fiordiligi e Dorabella



N. 18 - Finale: Ah, che tutta in un momento





FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, che tutta in un momento

Si cangiò la sorte mia,

Ah, che un mar pien di tormento

È la vita ormai per me!

Finché meco il caro bene

Mi lasciar le ingrate stelle,

Non sapea cos'eran pene,

Non sapea languir cos'è

Ah, che tutta in un momento

Si cangiò la sorte mia...

Ah, che un mar pien di tormento

È la vita ormai per me!



SCENA QUINDICESIMA




Fiordiligi e Dorabella; Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso; poi Despina

FERRANDO E GUGLIELMO

di dentro

Si mora, sì, si mora

Onde appagar le ingrate.

DON ALFONSO

di dentro

C'è una speranza ancora;

Non fate, o Dei, non fate!

FIORDILIGI E DORABELLA

Stelle, che grida orribili!

FERRANDO E GUGLIELMO

come sopra

Lasciatemi!

DON ALFONSO

come sopra

Aspettate!

Ferrando e Guglielmo, portando ciascuno una boccetta, entrano seguiti da Don Alfonso

FERRANDO E GUGLIELMO

L'arsenico mi liberi

Di tanta crudeltà!

Bevono e gittan via il nappo. Nel voltarsi vedono le due donne

FIORDILIGI E DORABELLA

Stelle, un velen fu quello?

DON ALFONSO

Veleno buono e bello,

Che ad essi in pochi istanti

La vita toglierà.

FIORDILIGI E DORABELLA

Il tragico spettacolo

Gelare il cor mi fa!

FERRANDO E GUGLIELMO

Barbare, avvicinatevi;

D'un disperato affetto

Mirate il triste effetto

E abbiate almen pietà.

FIORDILIGI E DORABELLA

Il tragico spettacolo

Gelare il cor mi fa!

FERRANDO E GUGLIELMO

Ah, che del sole il raggio

Fosco per me diventa!

DON ALFONSO, FIORDILIGI E DORABELLA

Tremo: le fibre e l'anima

Par che mancar si senta,

Né può la lingua o il labbro

Accenti articolar!

Ferrando e Guglielmo cadono sopra i banchi d'erba

DON ALFONSO

Giacché a morir vicini

Sono quei meschinelli,

Pietade almeno a quelli

Cercate di mostrar.

FIORDILIGI E DORABELLA

Gente, accorrete, gente!

Nessuno, oddio, ci sente!

Despina!

DESPINA

di dentro

Chi mi chiama?

FIORDILIGI E DORABELLA

Despina!

DESPINA

entrando in scena

Cosa vedo!

Morti i meschini io credo,

O prossimi a spirar!

DON ALFONSO

Ah, che purtroppo è vero!

Furenti, disperati,

Si sono avvelenati.

Oh, amore singolar!

DESPINA

Abbandonar i miseri

Saria per voi vergogna:

Soccorrerli bisogna.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Cosa possiam mai far?

DESPINA

Di vita ancor dan segno;

Colle pietose mani

Fate un po' lor sostegno.

a Don Alfonso

E voi con me correte:

Un medico, un antidoto

Voliamo a ricercar.

Despina e Don Alfonso partono

FIORDILIGI E DORABELLA

Dei, che cimento è questo!

Evento più funesto

Non si potea trovar.

FERRANDO E GUGLIELMO

fra sé

Più bella commediola

Non si potea trovar!

ad alta voce

Ah!

FIORDILIGI E DORABELLA

stando lontano dagli amanti

Sospiran gli infelici.

FIORDILIGI

Che facciamo?

DORABELLA

Tu che dici?

FIORDILIGI

In momenti sì dolenti,

Chi potriali abbandonar?

DORABELLA

si accosta un poco

Che figure interessanti!

FIORDILIGI

si accosta un poco

Possiam farci un poco avanti.

DORABELLA

Ha freddissima la testa.

FIORDILIGI

Fredda fredda è ancora questa.

DORABELLA

Ed il polso?

FIORDILIGI

Io non gliel sento.

DORABELLA

Questo batte lento lento.

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, se tarda ancor l'aita,

Speme più non v'è di vita!

FERRANDO E GUGLIELMO

fra sé

Più domestiche e trattabili

Sono entrambe diventate;

Sta' a veder che lor pietade

Va in amore a terminar.

FIORDILIGI E DORABELLA

Poverini! La lor morte

Mi farebbe lagrimar.



SCENA SEDICESIMA


Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo; Despina travestita da medico e Don Alfonso



DON ALFONSO

Eccovi il medico,

Signore belle!

FERRANDO E GUGLIELMO

fra sé

Despina in maschera:

Che trista pelle!

DESPINA

Salvete, amabiles

Buonae puellae!

FIORDILIGI E DORABELLA

Parla un linguaggio

Che non sappiamo.

DESPINA

Come comandano

Dunque parliamo:

So il greco e l'arabo,

So il turco e il vandalo;

Lo svevo e il tartaro

So ancor parlar.

DON ALFONSO

Tanti linguaggi

Per sé conservi.

Quei miserabili

Per ora osservi;

Preso hanno il tossico,

Che si può far?

FIORDILIGI E DORABELLA

Signor dottore,

Che si può far?

DESPINA

tocca il polso e la fronte all'uno e indi all'altro

Saper bisognami

Pria la cagione,

E quinci l'indole

Della pozione:

Se calda o frigida,

Se poca o molta,

Se in una volta

Bebberla o in più.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Preso han l'arsenico,

Signor dottore;

Qui dentro il bebbero.

La causa è amore,

Ed in un sorso

Se 'l mandar giù.

DESPINA

Non vi affannate,

Non vi turbate:

Ecco una prova

Di mia virtù.

FIORDILIGI E DORABELLA

Egli ha di un ferro

La man fornita.

DESPINA

tocca con un pezzo di calamita la testa ai finti infermi e striscia dolcemente i loro corpi per lungo

Questo è quel pezzo

Di calamita,

Pietra mesmerica,

Ch'ebbe l'origine

Nell'Alemagna,

Che poi sì celebre

Là in Francia fu.

FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO

Come si muovono,

Torcono, scuotono,

In terra il cranio

Presto percuotono.

DESPINA

Ah, lor la fronte

Tenete su.

FIORDILIGI E DORABELLA

Eccoci pronte!

metton la mano sulla fronte dei due amanti

DESPINA

Tenete forte!

Corraggio; or liberi

Siete da morte.

FIORDILIGI E DORABELLA E DON ALFONSO

Attorno guardano,

Forze riprendono.

Ah, questo medico

Vale un Perù!



FERRANDO E GUGLIELMO

sorgendo in piedi

Dove son? che loco è questo?

Chi è colui? Color chi sono?

Son di Giove innanzi al trono?

Ferrando a Fiordaligi, e Guglielmo a Dorabella

Sei tu Palla o Citerea?

No, tu sei l'alma mia Dea!

Ti ravviso al dolce viso

E alla man ch'or ben conosco

E che sola è il mio tesor.

abbracciano le amanti teneramente e bacian loro la mano

DESPINA E DON ALFONSO

Sono effetti ancor del tosco:

Non abbiate alcun timor.

FIORDILIGI E DORABELLA

Sarà ver, ma tante smorfie

Fanno torto al nostro onor.

FERRANDO E GUGLIELMO

fra sé

Dalla voglia ch'ho di ridere

Il polmon mi scoppia or or.

Ferrando a Fiordiligi, e Guglielmo a Dorabella

Per pietà. bell'idol mio...

FIORDILIGI E DORABELLA

Più resister non poss'io.

FERRANDO E GUGLIELMO

come sopra

...Volgi a me le luci liete!

DESPINA E DON ALFONSO

In poch'ore, lo vedrete,

Per virtù del magnetismo

Finirà quel parossismo,

Torneranno al primo umor.

FERRANDO E GUGLIELMO

come sopra

Dammi un bacio, o mio tesoro;

Un sol bacio, o qui mi moro.

FIORDILIGI E DORABELLA

Stelle, un bacio?

DESPINA

Secondate

Per effetto di bontate.

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, che troppo si richiede

Da una fida onesta amante!

Oltraggiata è la mia fede,

Oltraggiato è questo cor!

DESPINA, FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

fra sé

Un quadretto più giocondo

Non si vide in tutto il mondo;

Quel che più mi fa da ridere

È quell'ira e quel furor.

FIORDILIGI E DORABELLA

Disperati, attossicati,

Ite al diavol quanti siete;

Tardi inver vi pentirete

Se più cresce il mio furor!

DESPINA, E DON ALFONSO

fra sé

Un quadretto più giocondo

Non si vide in tutto il mondo.

Quel che più mi fa da ridere

È quell'ira e quel furor.

Ch'io ben so che tanto foco

Cangerassi in quel d'amor.

FERRANDO E GUGLIELMO

fra sé

Un quadretto più giocondo

Non si vide in tutto il mondo.

Ma non so se finta o vera

Sian quell'ira e quel furor.

Né vorrei che tanto foco

Terminasse in quel d'amor.



ATTO SECONDO



SCENA PRIMA


Camera.

Fiordiligi, Dorabella e Despina.

Recitativo

DESPINA

Andate là, che siete

Due bizzarre ragazze!

FIORDILIGI

Oh, cospettaccio!

Cosa pretenderesti?

DESPINA

Per me nulla.

FIORDILIGI

Per chi dunque?

DESPINA

Per voi.

DORABELLA

Per noi?

DESPINA

Per voi:

Siete voi donne, o no?

FIORDILIGI

E per questo?

DESPINA

E per questo

Dovete far da donne.

DORABELLA

Cioè?

DESPINA

Trattar l'amore en bagatelle;

Le occasioni belle

Non negliger giammai; cangiar a tempo,

A tempo esser costanti;

Coquettizzar con grazia;

Prevenir la disgrazia, sì comune

A chi si fida in uomo;

Mangiar il fico e non gittare il pomo.

FIORDILIGI

fra sé

Che diavolo!

a Despina

Tai cose

Falle tu, se n'hai voglia.

DESPINA

Io già le faccio.

Ma vorrei che anche voi

Per gloria del bel sesso,

Faceste un po' lo stesso. Per esemplo,

I vostri Ganimedi

Son andati alla guerra? Infin che tornano

Fate alla militare: reclutate.

DORABELLA

Il cielo ce ne guardi!

DESPINA

Eh, che noi siamo in terra, e non in cielo!

Fidatevi al mio zelo: già ché questi

Forastieri v'adorano,

Lasciatevi adorar. Son ricchi, belli,

Nobili, generosi, come fede

Fece a voi Don Alfonso; avean coraggio

di morire per voi; questi son merti

Che sprezzar non si denno

Da giovani qual voi belle e galanti,

Che pon star senza amor, non senza amanti.

fra sé

Par che ci trovin gusto.

FIORDILIGI

Per Bacco, ci faresti

Far delle belle cose!

Credi tu che vogliamo

Favola diventar degli oziosi?

Ai nostri cari sposi

Credi tu che vogliam dar tal tormento?

DESPINA

E chi dice che abbiate

A far loro alcun torto?

fra sé

Amiche, siamo in porto!

DORABELLA

Non ti pare che sia torto bastante

Se noto si facesse

Che trattiamo costor?

DESPINA

Anche per questo

C'è un mezzo sicurissimo:

Io voglio sparger fama

Che vengono da me.

DORABELLA

Chi vuoi che il creda?

DESPINA

Oh bella! Non ha forse

Merto una cameriera

D'aver due cicisbei? Di me fidatevi.

FIORDILIGI

No, no; son troppo audaci,

Questi tuoi forastieri.

Non ebber la baldanza

Fin di chieder dei baci?

DESPINA

fra sé

Che disgrazia!

alle padrone

Io posso assicurarvi

Che le cose che han fatto

Furo effetti del tossico che han preso:

Convulsioni, deliri,

Follie, vaneggiamenti.

Ma or vedrete come son discreti,

Manierosi, modesti e mansueti.

Lasciateli venir.

DORABELLA

E poi?

DESPINA

E poi...

Caspita, fate voi!

fra sé

L'ho detto che cadrebbero.

FIORDILIGI

Cosa dobbiamo far?

DESPINAtu

Quel che volete:

Siete d'ossa e di carne, o cosa siete?



N. 19 - Aria: Una donna a quindici anni




DESPINA

Una donna a quindici anni

Dèe saper ogni gran moda,

Dove il diavolo ha la coda,

Cosa è bene e mal cos'è.

Dèe saper le maliziette

Che innamorano gli amanti,

Finger riso, finger pianti,

Inventar i bei perché.

Dèe in un momento

Dar retta a cento;

Colle pupille

Parlar con mille;

Dar speme a tutti,

Sien belli o brutti;

Saper nascondersi

Senza confondersi;

Senza arrossire

Saper mentire;

E, qual regina

Dall'alto soglio,

Col «posso e voglio»

Farsi ubbidir.

fra sé

Par ch'abbian gusto

Di tal dottrina.

Viva Despina

Che sa servir!

parte



SCENA SECONDA



Fiordiligi e Dorabella

Recitativo

FIORDILIGI

Sorella, cosa dici?

DORABELLA

Io son stordita

Dallo spirto infernal di tal ragazza.

FIORDILIGI

Ma credimi, è una pazza.

Ti par che siamo in caso

Di seguir suoi consigli?

DORABELLA

Oh, certo, se tu pigli

Pel rovescio il negozio.

FIORDILIGI

Anzi, io lo piglio

Per il suo verso dritto:

Non credi tu delitto,

Per due giovani omai promesse spose,

Il far di queste cose?

DORABELLA

Ella non dice

Che facciamo alcun mal.

FIORDILIGI

È mal che basta

Il far parlar di noi.

DORABELLA

Quando si dice

Che vengon per Despina!

FIORDILIGI

Oh, tu sei troppo

larga di coscienza! E che diran

Gli sposi nostri?

DORABELLA

Nulla:

O non sapran l'affare,

Ed è tutto finito;

O sapran qualche cosa, e allor diremo

Che vennero per lei.

FIORDILIGI

Ma i nostri cori?

DORABELLA

Restano quel che sono:

Per divertirsi un poco, e non morire

Dalla malinconia

Non si manca di fè, sorella mia.

FIORDILIGI

Questo è ver.

DORABELLA

Dunque?

FIORDILIGI

Dunque,

Fa un po' tu: ma non voglio

Aver la colpa se poi nasce un imbroglio.

DORABELLA

Che imbroglio nascer deve

Con tanta precauzion? Per altro ascolta:

Per intenderci bene,

Qual vuoi sceglier per te de' due Narcisi?

FIORDILIGI

Decidi tu, sorella.

DORABELLA

Io già decisi.



N. 20 - Duetto: Prenderò quel brunettino



DORABELLA

Prenderò quel brunettino,

Che più lepido mi par.

FIORDILIGI

Ed intanto io col biondino

Vo' un po' ridere e burlar.

DORABELLA

Scherzosetta ai dolci detti

Io di quel risponderò.

FIORDILIGI

Sospirando i sospiretti

Io dell'altro imiterò.

DORABELLA

Mi dirà: «Ben mio, mi moro».

FIORDILIGI

Mi dirà: «Mio bel tesoro».

FIORDILIGI E DORABELLA

Ed intanto che diletto,

Che spassetto io proverò!

partono e s'incontrano in Don Alfonso





SCENA TERZA


Fiordiligi, Dorabella e Don Alfonso

Recitativo

DON ALFONSO

Ah, correte al giardino,

Le mie care ragazze! che allegria!

Che musica! che canto!

Che brillante spettacolo! che incanto!

Fate presto, correte!

DORABELLA

Che diamine esser può?

DON ALFONSO

Tosto vedrete.

partono



SCENA QUARTA


Giardino alla riva del mare con sedili d'erba e due tavolini di pietra.

Alla sponda una barca ornata di fiori.

Ferrando, Guglielmo, Despina, Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, marinai e servi.

Ferrando e Guglielmo con una banda di suonatori e coro di marinai - cantatori e cantatrici - nella

barca; Despina nel giardino; Fiordiligi e Dorabella, accompagnate da Don Alfonso, vengono da lato;

servi riccamente vestiti



N. 21 - Duetto (con Coro): Secondate, aurette amiche


FERRANDO E GUGLIELMO

Secondate, aurette amiche,

Secondate i miei desiri,

E portate i miei sospiri

Alla Dea di questo cor.

Voi che udiste mille volte

Il tenor delle mie pene,

Ripetete al caro bene

Tutto quel che udiste allor.

CORO

Secondate, aurette amiche,

Il desir di sì bei cor.

Nel tempo del ritornello di questo coro, Ferrando e Guglielmo scendono con catene di fiori; Don

Alfonso e Despina li conducono davanti le due amanti, che resteranno ammutite ed attonite

Recitativo

DON ALFONSO

ai servi che portano bacili con fiori

Il tutto deponete

Sopra quei tavolini, e nella barca

Ritiratevi, amici.

FIORDILIGI E DORABELLA

Cos'è tal mascherata?

DESPINA

a Ferrando e Guglielmo

Animo, via, coraggio: avete perso

L'uso della favella?

La barca s'allontana dalla sponda

FERRANDO

Io tremo e palpito

Dalla testa alle piante.

GUGLIELMO

Amor lega le membra a vero amante.

DON ALFONSO

alle donne

Da brave, incoraggiateli.

FIORDILIGI

agli amanti

Parlate.

DORABELLA

agli amanti

Liberi dite pur quel che bramate.

FERRANDO

Madama...

GUGLIELMO

Anzi, madame...

FERRANDO

a Guglielmo

Parla pur tu.

GUGLIELMO

a Ferrando

No, no, parla pur tu.

DON ALFONSO

Oh cospetto del diavolo,

Lasciate tali smorfie

Del secolo passato. Despinetta,

Terminiam questa festa,

Fa' tu con lei quel ch'io farò con questa.



N. 22 - Quartetto: La mano a me date





DON ALFONSO

prende per mano Dorabella, mentre Despina prende Fiordiligi

La mano a me date,

Movetevi un po'.

agli amanti

Se voi non parlate,

Per voi parlerò.

alle signore

Perdono vi chiede

Un schiavo tremante;

V'offese, lo vede,

Ma solo un istante.

Or pena, ma tace...

FERRANDO E GUGLIELMO

ripetono l'ultima parola con la stessa cantilena

...Tace...

DON ALFONSO

Or lasciavi in pace...

FERRANDO E GUGLIELMO

come sopra

...In pace...

DON ALFONSO

Non può quel che vuole,

Vorrà quel che può.

FERRANDO E GUGLIELMO

ripetono i due versi interi con un sospiro

Non può quel che vuole,

Vorrà quel che può.

DON ALFONSO

alle ragazze

Su via rispondete,

Guardate e ridete?

DESPINA

mettendosi davanti alle due ragazze

Per voi la risposta

A loro darò.

Quello che è stato è stato,

Scordiamci del passato.

Rompasi omai quel laccio,

Segno di servitù.

Despina prende la mano di Dorabella, Don Alfonso quella di Fiordiligi; e fan rompere i lacci agli

amanti, cui mettono al braccio dei medesimi

A me porgete il braccio,

Né sospirate più.

DESPINA E DON ALFONSO

a parte, sottovoce

Per carità, partiamo:

Quel che san far veggiamo;

Le stimo più del diavolo

S'ora non cascan giù.

partono



SCENA QUINTA


Guglielmo a braccio di Dorabella, Ferrando e Fiordiligi senza darsi braccio.

Fanno una piccola scena muta guardandosi, sospirando, ridendo etc.

Recitativo

FIORDILIGI

Oh che bella giornata!

FERRANDO

Caldetta anzi che no.

DORABELLA

Che vezzosi arboscelli!

GUGLIELMO

Certo, certo: son belli,

Han più foglie che frutti.

FIORDILIGI

Quei viali

Come son leggiadri.

Volete passeggiar?

FERRANDO

Son pronto, o cara,

Ad ogni vostro cenno.

FIORDILIGI

Troppa grazia!

FERRANDO

a Guglielmo, nel passare

Eccoci alla gran crisi.

FIORDILIGI

Cosa gli avete detto?

FERRANDO

Eh, gli raccomandai

Di divertirla bene.

DORABELLA

a Guglielmo

Passeggiamo anche noi.

GUGLIELMO

Come vi piace.

Passeggiano. - Dopo un momento di silenzio

Ahimè!

DORABELLA

Che cosa avete?

gli altri due fanno scena muta in lontananza

GUGLIELMO

Io mi sento sì male,

Sì male, anima mia,

Che mi par di morire.

DORABELLA

fra sé

Non otterrà nientissimo.

forte

Saranno rimasugli

Del velen che beveste.

GUGLIELMO

con fuoco

Ah, che un veleno assai più forte io bevo

In que' crudi e focosi

Mongibelli amorosi!

DORABELLA

Sarà veleno calido:

Fatevi un poco fresco.

gli altri due entrano in atto di passeggiare

GUGLIELMO

Ingrata, voi burlate

Ed intanto io mi moro!

fra sé

Son spariti:

Dove diamin son iti?

DORABELLA

Eh, via, non fate...

GUGLIELMO

Io mi moro, crudele, e voi burlate?

DORABELLA

Io burlo? io burlo?

GUGLIELMO

Dunque

Datemi qualche segno, anima bella,

Della vostra pietà.

DORABELLA

Due, se volete;

Dite quel che far deggio, e lo vedrete.

GUGLIELMO

fra sé

Scherza, o dice davvero?

forte, mostrandole un ciondolo

Questa picciola offerta

D'accettare degnatevi.

DORABELLA

Un core?

GUGLIELMO

Un core: è simbolo di quello

Ch'arde, languisce e spasima per voi.

DORABELLA

fra sé

Che dono prezioso!

GUGLIELMO

L'accettate?

DORABELLA

Crudele!

Di sedur non tentate un cor fedele.

GUGLIELMO

fra sé

La montagna vacilla.

Mi spiace; ma impegnato

È l'onor di soldato.

a Dorabella

V'adoro!

DORABELLA

Per pietà...

GUGLIELMO

Son tutto vostro!

DORABELLA

Oh, Dei!

GUGLIELMO

Cedete, o cara!

DORABELLA

Mi farete morir...

GUGLIELMO

Morremo insieme,

Amorosa mia speme.

L'accettate?

DORABELLA

dopo breve intervallo, con un sospiro

L'accetto.

GUGLIELMO

fra sé

Infelice Ferrando!

a Dorabella

O che diletto!



N. 23 - Duetto: Il core vi dono





GUGLIELMO

Il core vi dono,

Bell'idolo mio;

Ma il vostro vo' anch'io,

Via, datelo a me.

DORABELLA

Mel date, lo prendo,

Ma il mio non vi rendo:

Invan mel chiedete,

Più meco ei non è.

GUGLIELMO

Se teco non l'hai,

Perché batte qui?

DORABELLA

Se a me tu lo dai,

Che mai balza lì?

DORABELLA E GUGLIELMO

È il mio coricino

Che più non è meco:

Ei venne a star teco,

Ei batte così.

GUGLIELMO

Vuol metterle il core dov'ha il ritratto dell'amante

Qui lascia che il metta.

DORABELLA

Ei qui non può star.

GUGLIELMO

T'intendo, furbetta.

DORABELLA

Che fai?

GUGLIELMO

Non guardar.

Le torce dolcemente la faccia dall'altra parte, le cava il ritratto e vi mette il core

DORABELLA

fra sé

Nel petto un Vesuvio

D'avere mi par.

GUGLIELMO

fra sé

Ferrando meschino!

Possibil non par.

a Dorabella

L'occhietto a me gira.

DORABELLA

Che brami?

GUGLIELMO

Rimira

Se meglio può andar.

DORABELLA E GUGLIELMO

Oh cambio felice

Di cori e d'affetti!

Che nuovi diletti,

Che dolce penar!

Partono abbracciati



SCENA SESTA


Fiordiligi e Ferrando.

Entra Fiordiligi agitata, seguita da Ferrando

Recitativo

FERRANDO

Barbara! Perché fuggi?

FIORDILIGI

Ho visto un aspide,

Un'idra, un basilisco!

FERRANDO

Ah, crudel, ti capisco!

L'aspide, l'idra, il basilisco, e quanto

I libici deserti han di più fiero,

In me solo tu vedi.

FIORDILIGI

È vero, è vero!

Tu vuoi tormi la pace.

FERRANDO

Ma per farti felice.

FIORDILIGI

Cessa di molestarmi.

FERRANDO

Non ti chiedo che un guardo.

FIORDILIGI

Pàrtiti.

FERRANDO

Non sperarlo

Se pria gli occhi men fieri a me non giri.

O ciel! Ma tu mi guardi, e poi sospiri?



N. 24 - Aria: Ah, lo veggio, quell'anima bella


FERRANDO

lietissimo

Ah, lo veggio, quell'anima bella

Al mio pianto resister non sa;

Non è fatta per esser rubella

Agli affetti di amica pietà.

In quel guardo, in quei cari sospiri

Dolce raggio lampeggia al mio cor:

Già rispondi a' miei caldi desiri,

Già tu cedi al più tenero amor.

mesto

Ma tu fuggi, spietata, tu taci

Ed invano mi senti languir?

Ah, cessate, speranze fallaci:

La crudel mi condanna a morir.

parte



SCENA SETTIMA


Fiordiligi sola

Recitativo




FIORDILIGI

Ei parte... senti... ah no... partir si lasci,

Si tolga ai sguardi miei l'infausto oggetto

Della mia debolezza. A qual cimento

Il barbaro mi pose!... Un premio è questo

Ben dovuto a mie colpe!... In tale istante

Dovea di nuovo amante

I sospiri ascoltar? L'altrui querele

Dovea volger in gioco? Ah, questo core

A ragione condanni, o giusto amore!

Io ardo, e l'ardor mio non è più effetto

D'un amor virtuoso: è smania, affanno,

Rimorso, pentimento,

Leggerezza, perfidia e tradimento!

(Guglielmo, anima mia! Perché sei tanto

ora lungi da me? Solo potresti...

ahimè! tu mi detesti,

mi rigetti, m'aborri... io già ti veggio

minaccioso, sdegnato; io sento

i rimproveri amari, e il tuo tormento.)



N. 25 - Rondò: Per pietà, ben mio, perdona





FIORDILIGI

Per pietà, ben mio, perdona

All'error di un'alma amante;

Fra quest'ombre e queste piante

Sempre ascoso, oh Dio, sarà!

Svenerà quest'empia voglia

L'ardir mio, la mia costanza;

Perderà la rimembranza

Che vergogna e orror mi fa.

A chi mai mancò di fede

Questo vano ingrato cor!

Si dovea miglior mercede,

Caro bene, al tuo candor.

parte



SCENA OTTAVA


Ferrando e Guglielmo

Recitativo

FERRANDO

lietissimo

Amico, abbiamo vinto!

GUGLIELMO

Un ambo o un terno?

FERRANDO

Una cinquina, amico: Fiordiligi

È la modestia in carne.

GUGLIELMO

Niente meno?

FERRANDO

Nientissimo. Sta' attento

E ascolta come fu.

GUGLIELMO

T'ascolto: di' pur su.

FERRANDO

Pel giardinetto,

Come eravam d'accordo,

A passeggiar mi metto;

Le dò il braccio, si parla

Di mille cose differenti; alfine

Viensi all'amor.

GUGLIELMO

Avanti.

FERRANDO

Fingo labbra tremanti,

Fingo di pianger, fingo

Di morir al suo piè...

GUGLIELMO

Bravo assai, per mia fè.

Ed ella?

FERRANDO

Ella da prima

Ride, scherza, mi burla...

GUGLIELMO

E poi?

FERRANDO

E poi

Finge d'impietosirsi...

GUGLIELMO

O cospettaccio!

FERRANDO

Alfin scoppia la bomba:

Pura come colomba

Al suo caro Guglielmo ella si serba;

Mi discaccia superba,

Mi maltratta, mi fugge,

Testimonio rendendomi e messaggio

Che una femmina ell'è senza paraggio.

GUGLIELMO

Bravo tu, bravo io,

Brava la mia Penelope!

Lascia un po' ch'io ti abbracci

Per sì felice augurio,

O mio fido Mercurio!

si abbracciano

FERRANDO

E la mia Dorabella?

Come s'è diportata?

con trasporto

Ah, non ci ho neppur dubbio! assai conosco

Quella sensibil alma.

GUGLIELMO

Eppur un dubbio,

Parlandoti a quattr'occhi,

Non saria mal, se tu l'avessi.

FERRANDO

Come?

GUGLIELMO

Dico così per dir!

fra sé

Avrei piacere d'indorargli la pillola.

FERRANDO

Stelle! Cesse ella forse

Alle lusinghe tue? Ah, s'io potessi

Sospettarlo soltanto!...

GUGLIELMO

È sempre bene

Il sospettare un poco in questo mondo.

FERRANDO

Eterni Dei! favella: a foco lento

Non mi far qui morir... ma no, tu vuoi

Prenderti meco spasso: ella non ama,

Non adora che me.

GUGLIELMO

Certo! Anzi in prova

Di suo amor, di sua fede,

Questo bel ritrattino ella mi diede.

gli mostra il ritratto che Dorabella gli ha dato

FERRANDO

furente

Il mio ritratto!

Ah, perfida!

vuol partire

GUGLIELMO

Ove vai?

FERRANDO

come sopra

A trarle il cor dal scellerato petto

E a vendicar il mio tradito affetto.

GUGLIELMO

Fermati!

FERRANDO

risoluto

No, mi lascia!

GUGLIELMO

Sei tu pazzo? Vuoi tu precipitarti

Per una donna che non val due soldi?

fra sé

Non vorrei che facesse

Qualche corbelleria.

FERRANDO

Numi! Tante promesse,

E lagrime, e sospiri, e giuramenti,

In sì pochi momenti

Come l'empia obliò?

GUGLIELMO

Perbacco, io non lo so.

FERRANDO

Che fare or deggio?

A qual partito, a qual idea m'appiglio?

Abbi di me pietà, dammi consiglio.

GUGLIELMO

Amico, non saprei

Qual consiglio a te dar.

FERRANDO

Barbara! Ingrata!

In un giorno!... In poche ore!...

GUGLIELMO

Certo, un caso quest'è da far stupore.



N. 26 - Aria: Donne mie, la fate a tanti


GUGLIELMO

Donne mie, la fate a tanti,

Che, se il ver vi deggio dir,

Se si lagnano gli amanti

Li comincio a compatir.

Io vo' bene al sesso vostro,

Lo sapete, ognun lo sa:

Ogni giorno ve lo mostro,

Vi dò segno d'amistà;

Ma quel farla a tanti e tanti

M'avvilisce in verità.

Mille volte il brando presi

Per salvar il vostro onor,

Mille volte vi difesi

Colla bocca, e più col cor.

Ma quel farla a tanti e tanti

È un vizietto seccator.

Siete vaghe, siete amabili,

Più tesori il ciel vi diè,

E le grazie vi circondano

Dalla testa sin ai piè;

Ma la fate a tanti e tanti,

Che credibile non è.

Che, se gridano gli amanti,

Hanno certo un gran perché.

parte



SCENA NONA


Ferrando solo; poi Guglielmo e Don Alfonso



Recitativo


FERRANDO

In qual fietro contrasto, in qual disordine

Di pensieri e di affetti io mi ritrovo?

Tanto insolito e novo è il caso mio,

Che non altri, non io

Basto per consigliarmi... Alfonso, Alfonso,

Quanto rider vorrai

Della mia stupidezza!

Ma mi vendicherò: saprò dal seno

Cancellar quell'iniqua... cancellarla?

Troppo, oddio, questo cor per lei mi parla.

qui capita Don Alfonso con Guglielmo, e sta a sentire



N. 27 - Cavatina: Tradito, schernito


FERRANDO

Tradito, schernito

Dal perfido cor,

Io sento che ancora

Quest'alma l'adora,

Io sento per essa

Le voci d'amor.

Recitativo

DON ALFONSO

avvicinandosi a Ferrando

Bravo, questa è costanza!

FERRANDO

Andate, o barbaro!

Per voi misero sono.

DON ALFONSO

Via, se sarete buono

Vi tornerò l'antica calma. Udite:

mostrando Guglielmo

Fiordiligi a Guglielmo

Si conserva fedel, e Dorabella

Infedel a voi fu.

FERRANDO

Per mia vergogna.

GUGLIELMO

Caro amico, bisogna

Far delle differenza in ogni cosa.

Ti pare che una sposa

Mancar possa a un Guglielmo? Un picciuol calcolo,

Non parlo per lodarmi,

Se facciamo tra noi... Tu vedi, amico,

Che un poco più di merto...

DON ALFONSO

Eh, anch'io lo dico.

GUGLIELMO

Intanto mi darete

Cinquanta zecchinetti.

DON ALFONSO

Volentieri.

Pria però di pagar, vo' che facciamo

Qualche altra esperienza.

GUGLIELMO

Come!

DON ALFONSO

Abbiate pazienza; infin domani

Siete entrambi miei schiavi, a me voi deste

Parola da soldati

Di far quel ch'io dirò. Venite, io spero

Mostrarvi ben che folle è quel cervello

Che sulla frasca ancor vende l'uccello.

partono



SCENA DECIMA


Camera con diverse porte, specchio e tavolini.

Dorabella e Despina; poi Fiordiligi.

Recitativo

DESPINA

Ora vedo che siete

Una donna di garbo.

DORABELLA

Invan, Despina,

Di resister tentai: quel demonletto

Ha un artifizio, un'eloquenza, un tratto

Che ti fa cader giù se sei di sasso.

DESPINA

Corpo di Satanasso!

Questo vuol dir saper! Tanto di raro

Noi povere ragazze

Abbiamo un po' di bene,

Che bisogna pigliarlo allor ch'ei viene.

entra Fiordiligi

Ma ecco la sorella.

Che ceffo!

FIORDILIGI

Sciagurate!

Ecco per colpa vostra

In che stato mi trovo!

DESPINA

Cosa è nato,

Cara madamigella?

DORABELLA

Hai qualche mal, sorella?

FIORDILIGI

Ho il diavolo che porti

Me, te, lei, Don Alfonso, i forestieri

E quanti pazzi ha il mondo.

DORABELLA

Hai perduto il giudizio?

FIORDILIGI

Peggio, peggio...

Inorridisci: io amo, e l'amor mio

Non è sol per Guglielmo.

DESPINA

Meglio, meglio!

DORABELLA

E che forse anche tu se' innamorata

Del galante biondino?

FIORDILIGI

sospirando

Ah, purtroppo per noi.

DESPINA

Mo' brava!

DORABELLA

Tieni

Settantamila baci:

Tu il biondino, io il brunetto,

Eccoci entrambe spose!

FIORDILIGI

Cosa dici?

Non pensi agli infelici

Che stamane partir? Ai loro pianti,

Alla lor fedeltà tu più non pensi?

Così barbari sensi

Dove, dove apprendesti?

Sì diversa da te come ti festi?

DORABELLA

Odimi: sei tu certa

Che non muoiano in guerra

I nostri vecchi amanti? E allora entrambe

Resterem colle man piene di mosche.

Tra un ben certo e un incerto

C'è sempre gran divario!

FIORDILIGI

E se poi torneranno?

DORABELLA

Se torneran, lor danno!

Noi saremo allor mogli, noi saremo

Lontane mille miglia.

FIORDILIGI

Ma non so come mai

Si può cangiar in un sol giorno un core.

DORABELLA

Che domanda ridicola! Siam donne!

E poi, tu com'hai fatto?

FIORDILIGI

Io saprò vincermi.

DESPINA

Voi non saprete nulla.

FIORDILIGI

Farò che tu lo veda.

DORABELLA

Credi, sorella, è meglio che tu ceda.



N. 28 - Aria: È amore un ladroncello



DORABELLA

È amore un ladroncello,

Un serpentello è amor;

Ei toglie e dà la pace,

Come gli piace, ai cor.

Per gli occhi al seno appena

Un varco aprir si fa,

Che l'anima incatena

E toglie libertà.

Porta dolcezza e gusto

Se tu lo lasci far,

Ma t'empie di disgusto

Se tenti di pugnar.

Se nel tuo petto ei siede,

S'egli ti becca qui,

Fa' tutto quel ch'ei chiede,

Che anch'io farò così

Dorabella e Despina partono



SCENA UNDICESIMA


Fiordiligi sola; poi Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso in altra camera; indi Despina

Recitativo

FIORDILIGI

Come tutto congiura

A sedurre il mio cor! Ma no... si mora

E non si ceda... errai quando alla suora

Io mi scopersi, ed alla serva mia.

Esse a lui diran tutto, ed ei più audace,

Fia di tutto capace... agli occhi miei

Mai più non comparisca... a tutti i servi

Minaccerò il congedo.

Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso entrano in un'altra camera che si vede per la porta della prima

Se lo lascian passar... veder nol voglio,

Quel seduttor.

GUGLIELMO

agli amici

Bravissima!

La mia casta Artemisia! La sentite?

FIORDILIGI

Ma potria Dorabella,

Senza saputa mia... Piano... un pensiero

Per la mente mi passa: in casa mia

Restar molte uniformi

Di Guglielmo e di Ferrando... ardir!...

Despina! Despina!

DESPINA

entrando

Cosa c'è?

FIORDILIGI

Tieni un po' questa chiave, e senza replica,

Senza replica alcuna,

Prendi nel guardaroba e qui mi porta

Due spade, due cappelli e due vestiti

De' nostri sposi.

DESPINA

E che volete fare?

FIORDILIGI

Vanne, non replicare.

DESPINA

fra sé

Comanda in abrégé donna Arroganza!

parte

FIORDILIGI

Non c'è altro, ho speranza

Che Dorabella stessa

Seguirà il bell'esempio. Al campo, al campo:

Altra strada non resta

Per serbarci innocenti.

DON ALFONSO

fra sé

Ho capito abbastanza.

a Despina, che ritorna

Vanne pur, non temer.

DESPINA

a Fiordiligi

Eccomi.

FIORDILIGI

Vanne.

Sei cavalli di posta

Voli un servo a ordinar... di' a Dorabella

Che parlar le vorrei...

DESPINA

Sarà servita.

fra sé

Questa donna mi par di senno uscita.

parte



SCENA DODICESIMA


Fiordiligi, poi Ferrando; Guglielmo e Don Alfonso nell'altra camera.

Recitativo

FIORDILIGI

L'abito di Ferrando

Sarà buono per me; può Dorabella

Prender quel di Guglielmo. In questi arnesi

Raggiungerem gli sposi nostri, al loro

Fianco pugnar potremo

E morir se fa d'uopo. Ite in malora,

si cava quello che tiene in testa

Ornamenti fatali!... Io vi detesto.

GUGLIELMO

agli amici

Si può dar un amor simile a questo?

FIORDILIGI

Di tornar non sperate alla mia fronte

Pria ch'io qui torni col mio ben; in vostro

Loco porrò questo cappello... oh, come

Ei mi trasforma le sembianze e il viso!

Come appena io medesma or mi ravviso!



N. 29 - Duetto: Fra gli amplessi in pochi istanti



FIORDILIGI

Fra gli amplessi in pochi istanti

Giungerò del fido sposo,

Sconosciuta a lui davanti

In quest'abito verrò.

Oh, che gioia il suo bel core

Proverà nel ravvisarmi!

FERRANDO

a Fiordiligi, entrando

Ed intanto di dolore

Meschinello io mi morrò.

FIORDILIGI

Cosa veggio! Son tradita.

Deh, partite!

FERRANDO

Ah no, mia vita!

prende la spada dal tavolino, la sfodera, ecc.

Con quel ferro di tua mano

Questo cor tu ferirai,

E se forza oddio non hai

Io la man ti reggerò.

s'inginocchia

FIORDILIGI

Taci, ahimè! Son abbastanza

Tormentata ed infelice!

FIORDILIGI E FERRANDO

Ah, che omai la mia/sua costanza

A quei sguardi, a quel che dice,

Incomincia a vacillar!

FIORDILIGI

Sorgi, sorgi...

FERRANDO

Invan lo credi.

FIORDILIGI

Per pietà, da me che chiedi?

FERRANDO

Il tuo cor, o la mia morte.

FIORDILIGI

Ah, non son, non son più forte...

FERRANDO

Cedi, cara!

le prende la mano e gliela bacia

FIORDILIGI

Dei, consiglio!

FERRANDO

Volgi a me pietoso il ciglio:

In me sol trovar tu puoi

Sposo, amante, e più se vuoi.

tenerissimamente

Idol mio, più non tardar.

FIORDILIGI

tremando

Giusto ciel!... Crudel... hai vinto,

Fa' di me quel che ti par.

Don Alfonso trattiene Guglielmo che vorrebbe entrare

FERRANDO E FIORDILIGI

Abbracciamci, o caro bene,

E un conforto a tante pene

Sia languir di dolce affetto,

Di diletto sospirar!

partono



SCENA TREDICESIMA


Guglielmo e Don Alfonso; poi Ferrando

Recitativo

GUGLIELMO

Oh poveretto me! cosa ho veduto,

Cosa ho sentito mai!

DON ALFONSO

Per carità, silenzio!

GUGLIELMO

Mi pelerei la barba,

Mi graffierei la pelle,

E darei colle corna entro le stelle!

Fu quella Fiordiligi! la Penelope,

L'Artemisia del secolo! Briccona!

Assassina... furfante... ladra... cagna...

DON ALFONSO

lieto, fra sé

Lasciamolo sfogar.

FERRANDO

entrando

Ebben!

GUGLIELMO

Dov'è?

FERRANDO

Chi? La tua Fiordiligi?

GUGLIELMO

La mia Fior... fior di diavolo, che strozzi

Lei prima e dopo me!

FERRANDO

ironicamente

Tu vedi bene:

V'han delle differenze in ogni cosa...

Un poco di più merto...

GUGLIELMO

Ah, cessa amico,

Cessa di tormentarmi

Ed una via piuttosto

Studiam di castigarle

Sonoramente.

DON ALFONSO

Io so qual è: sposarle.

GUGLIELMO

Vorrei sposar piuttosto

La barca di Caronte!

FERRANDO

La grotta di Vulcano.

GUGLIELMO

La porta dell'inferno.

DON ALFONSO

Dunque, restate celibi in eterno.

FERRANDO

Mancheran forse donne

Ad uomin come noi?

DON ALFONSO

Non c'è abbondanza d'altro.

Ma l'altre che faran, se ciò fer queste?

In fondo, voi le amate

Queste vostre cornacchie spennacchiate.

GUGLIELMO

Ah pur troppo!

FERRANDO

Pur troppo!

DON ALFONSO

Ebben pigliatele

Com'elle son. Natura non potea

Fare l'eccezione, il privilegio

Di creare due donne d'altra pasta

Per i vostri bei musi; in ogni cosa

Ci vuol filosofia. Venite meco;

Di combinar la cosa

Studierem la maniera.

Vo' che ancor questa sera

Doppie nozze si facciano. Frattanto

Un'ottava ascoltate:

Felicissimi voi, se la imparate.



N. 30 - Andante: Tutti accusan le donne, ed io le scuso



DON ALFONSO

Tutti accusan le donne, ed io le scuso

Se mille volte al dì cangiano amore;

Altri un vizio lo chiama ed altri un uso,

Ed a me par necessità del core.

L'amante che si trova alfin deluso

Non condanni l'altrui, ma il proprio errore;

Già che giovani, vecchie, e belle e brutte,

Ripetetel con me: «Così fan tutte!»

FERRANDO, GUGLlELMO E DON ALFONSO

Così fan tutte!






SCENA QUATTORDICESIMA


Ferrando, Guglielmo, Don Alfonso e Despina

Recitativo

DESPINA

entrando

Vittoria, padroncini!

A sposarvi disposte

Son le care madame; a nome vostro

Loro io promisi che in tre giorni circa

Partiranno con voi. L'ordin mi diero

Di trovar un notaio

Che stipuli il contratto; alla lor camera

Attendendo vi stanno.

Siete così contenti?

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

Contentissimi.

DESPINA

Non è mai senza effetto

Quand'entra la Despina in un progetto.

partono



SCENA QUINDICESIMA


Sala ricchissima illuminata. Orchestra in fondo. Tavola per quattro persone con doppieri d'argento

ecc.

Despina, servitori, servette e suonatori; poi Don Alfonso.



N. 31 - Finale: Fate presto, o cari amici




DESPINA

Fate presto, o cari amici,

Alle faci il fuoco date

E la mensa preparate

Con ricchezza e nobiltà.

Delle nostre padroncine

Gli imenei son già disposti.

ai suonatori

E voi gite ai vostri posti,

Finché i sposi vengon qua.

CORO DI SERVI E SUONATORI

Facciam presto, o cari amici,

Alle faci il fuoco diamo

E la mensa prepariamo

Con ricchezza e nobiltà.

DON ALFONSO

entrando

Bravi, bravi! Ottimamente!

Che abbondanza! che eleganza!

Una mancia conveniente

L'un e l'altro a voi darà.

mentre Don Alfonso canta, i suonatori accordano

Le due coppie omai si avanzano,

Fate plauso al loro arrivo,

Lieto canto e suon giulivo

Empia il ciel d'ilarità.

DESPINA E DON ALFONSO

sottovoce, partendo per diverse porte

No, più bella commediola

Non s'è vista, o si vedrà!



SCENA SEDICESIMA


Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo, servi e suonatori.

CORO

Benedetti i doppi coniugi

E le amabili sposine!

Splenda lor il ciel benefico

Ed a guisa di galline

Sien di figli ognor prolifiche,

Che le agguaglino in beltà.

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO

Come par che qui prometta

Tutto gioia e tutto amore!

Della cara Despinetta

Certo il merito sarà.

Raddoppiate il lieto suono,

Replicate il dolce canto,

E noi qui seggiamo intanto

In maggior giovialità.

Gli sposi si mettono alla tavola

CORO

Benedetti i doppi coniugi

E le amabili sposine!

Splenda lor il ciel benefico

Ed a guisa di galline

Sien di figli ognor prolifiche,

Che le agguaglino in beltà.

il coro parte: restano quattro servitori per servire gli sposi



FERRANDO E GUGLIELMO

Tutto, tutto, o vita mia,

Al mio fuoco or ben risponde.

FIORDILIGI E DORABELLA

Pel mio sangue l'allegria

Cresce, cresce e si diffonde.

FERRANDO E GUGLIELMO

Sei pur bella!

FIORDILIGI E DORABELLA

Sei pur vago!

FERRANDO E GUGLIELMO

Che bei rai!

FIORDILIGI E DORABELLA

Che bella bocca!

FERRANDO E GUGLIELMO

Tocca e bevi!

toccano i bicchieri

FIORDILIGI E DORABELLA

Bevi e tocca!

FIORDILIGI, DORABELLA E FERRANDO

E nel tuo, nel mio bicchiero

Si sommerga ogni pensiero.

E non resti più memoria

Del passato ai nostri cor.

le donne bevono

GUGLIELMO

fra sé

Ah, bevessero del tossico,

Queste volpi senza onor!



SCENA DICIASETTESIMA


Fiordiligi, Dorabella, Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso; poi Despina in veste di notaio.

DON ALFONSO

entrando

Miei signori, tutto è fatto.

Col contratto nuziale

Il notaio è sulle scale

E ipso facto qui verrà.

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO

Bravo, bravo! Passi subito.

DON ALFONSO

Vo a chiamarlo: eccolo qua.

DESPINA

entrando, con voce nasale

Augurandovi ogni bene

Il notaio Beccavivi

Coll'usata a voi sen viene

Notarile dignità.

E il contratto stipulato

Colle regole ordinarie

Nelle forme giudiziarie,

Pria tossendo, poi sedendo,

Clara voce leggerà.

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO

Bravo, bravo in verità!

DESPINA

Per contratto da me fatto,

Si congiunge in matrimonio

Fiordiligi con Sempronio,

E con Tizio Dorabella

Sua legittima sorella,

Quelle, dame ferraresi,

Questi, nobili albanesi.

E, per dote e contradote...

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO

Cose note, cose note,

Vi crediamo, ci fidiamo:

Soscriviam, date pur qua.

DESPINA E DON ALFONSO

Bravi, bravi in verità!

la carta resta in mano di Don Alfonso. Si sente un gran suono di tamburo e canto lontano

CORO

di dentro

Bella vita militar!

Ogni dì si cangia loco,

Oggi molto e doman poco,

Ora in terra ed or sul mar.

FIORDILIGI, DORABELLA, DESPINA, FERRANDO E GUGLIELMO

Che rumor! che canto è questo!

DON ALFONSO

State cheti; io vo a guardar.

va alla finestra

Misericordia!

Numi del cielo!

Che caso orribile!

Io tremo, io gelo!

Gli sposi vostri...

FIORDILIGI E DORABELLA

Lo sposo mio...

DON ALFONSO

In questo istante

Tornaro, oddio!

Ed alla riva

Sbarcano già!

FIORDILIGI, DORABELLA, FERRANDO E GUGLIELMO

Cosa mai sento!

Barbare stelle!

In tal momento

Che si farà?

I servi portano via la tavola, e i suonatori partono in fretta

FIORDILIGI E DORABELLA

agli amanti

Presto partite!

FERRANDO, GUGLIELMO, DESPINA E DON ALFONSO

Ma se ci/li veggono?

FIORDILIGI E DORABELLA

Presto fuggite!

FERRANDO, GUGLIELMO, DESPINA E DON ALFONSO

Ma se ci/li incontrano?

Don Alfonso conduce Despina in una camera

FIORDILIGI E DORABELLA

Là, là, celatevi,

Per carità!

conducono gli amanti in un'altra camera. Essi ne escono non veduti e partono

Numi, soccorso!

DON ALFONSO

Rasserenatevi...

FIORDILIGI E DORABELLA

Numi, consiglio!

DON ALFONSO

Ritranquillatevi...

FIORDILIGI E DORABELLA

quasi frenetiche

Chi dal periglio

Ci salverà?

DON ALFONSO

In me fidatevi,

Ben tutto andrà.

FIORDILIGI E DORABELLA

Mille barbari pensieri

Tormentando il cor mi vanno.

Se discoprono l'inganno,

Ah di noi che mai sarà?



SCENA ULTIMA


Fiordiligi e Dorabella; Ferrando e Guglielmo con mantelli e cappelli militari; Despina in camera; Don

Alfonso.

FERRANDO E GUGLIELMO

Sani e salvi, agli amplessi amorosi

Delle nostre fidissime amanti

Ritorniamo, di gioia esultanti,

Per dar premio alla lor fedeltà.

DON ALFONSO

Giusti numi, Guglielmo! Ferrando!

Oh, che giubilo, qui, come, e quando?

FERRANDO E GUGLIELMO

Richiamati da regio contrordine,

Pieno il cor di contento e di giolito,

Ritorniamo alle spose adorabili,

Ritorniamo alla vostra amistà.

GUGLIELMO

a Fiordiligi

Ma cos'è quel pallor, quel silenzio?

FERRANDO

a Dorabella

L'idol mio perché mesto si sta?

DON ALFONSO

Dal diletto confuse ed attonite

Mute mute si restano là.

FIORDILIGI E DORABELLA

fra sé

Ah, che al labbro le voci mi mancano,

Se non moro un prodigio sarà.

i servi portano un baule

GUGLIELMO

Permettete che sia posto

Quel baul in quella stanza.

esce dalla porta per la quale è uscita Despina, e rientra immediatamente

Dei, che veggio! Un uom nascosto?

Un notaio? Qui che fa?

DESPINA

rientrando, ma senza cappello

No, signor, non è un notaio;

È Despina mascherata

Che dal ballo or è tornata

E a spogliarsi or venne qua.

FERRANDO E GUGLIELMO

fra sé

Una furba uguale a questa

Dove mai si troverà?

DESPINA

Una furba che m'agguagli

Dove mai si troverà?

Don Alfonso lascia cadere accortamente il contratto sottoscritto dalle donne

FIORDILIGI E DORABELLA

La Despina? La Despina?

Non capisco come va.

DON ALFONSO

sottovoce agli amanti

Già cader lasciai le carte,

Raccoglietele con arte.

FERRANDO

raccogliendo il contratto

Ma che carte sono queste?

GUGLIELMO

Un contratto nuziale?

FERRANDO E GUGLIELMO

alle ragazze

Giusto ciel! Voi qui scriveste;

Contradirci omai non vale:

Tradimento, tradimento!

Ah si faccia il scoprimento

E a torrenti, a fiumi, a mari

Indi il sangue scorrerà!

vanno per entrare nell'altra camera; le donne li arrestano

FIORDILIGI E DORABELLA

Ah, signor, son rea di morte

E la morte io sol vi chiedo.

Il mio fallo tardi vedo:

Con quel ferro un sen ferite

Che non merita pietà!

FERRANDO E GUGLIELMO

Cosa fu?

FIORDILIGI E DORABELLA

additando Don Alfonso e Despina

Per noi favelli

Il crudel, la seduttrice!

DON ALFONSO

Troppo vero è quel che dice,

E la prova è chiusa lì.

Accenna la camera dov'erano entrati prima gli amanti

FIORDILIGI E DORABELLA

fra sé

Dal timor io gelo, io palpito;

Perché mai li discoprì!

Ferrando e Guglielmo entrano un momento in camera, poi sortono senza cappello, senza mantelli e

senza mustacchi, ma coll'abito finto ecc. e burlano in modo ridicolo le amanti e Despina

FERRANDO

a Fiordiligi

A voi s'inchina,

Bella damina,

Il cavaliere

Dell'Albania!

GUGLIELMO

a Dorabella

Il ritrattino

Pel coricino

Ecco io le rendo,

Signora mia.

FERRANDO E GUGLIELMO

a Despina

Ed al magnetico

Signor dottore

Rendo l'onore

Che meritò!

FIORDILIGI, DORABELLA E DESPINA

Stelle, che veggo!

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

Son stupefatte!

FIORDILIGI, DORABELLA E DESPINA

Al duol non reggo!

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO

Son mezze matte.

FIORDILIGI E DORABELLA

accennando Don Alfonso

Ecco là il barbaro

Che c'ingannò.

DON ALFONSO

V'ingannai, ma fu l'inganno

Disinganno ai vostri amanti,

Che più saggi omai saranno,

Che faran quel ch'io vorrò.

li unisce e li fa abbracciare

Qua le destre, siete sposi.

Abbracciatevi e tacete.

Tutti quattro ora ridete,

Ch'io già risi e riderò.

FIORDILIGI E DORABELLA

Idol mio, se questo è vero,

Colla fede e coll'amore

Compensar saprò il tuo core,

Adorarti ognor saprò.

FERRANDO E GUGLIELMO

Te lo credo, gioia bella,

Ma la prova io far non vo'.

DESPINA

Io non so se veglio o sogno,

Mi confondo, mi vergogno.

Manco mal, se a me l'han fatta,

Che a molt'altri anch'io la fo.

TUTTI

Fortunato l'uom che prende

Ogni cosa pel buon verso,

E tra i casi e le vicende

Da ragion guidar si fa.

Quel che suole altrui far piangere

Fia per lui cagion di riso,

E del mondo in mezzo ai turbini

Bella calma proverà.


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