Lagrimosa beltà Per cui già nott' e dí Cotanto sospirai, come sei tu Divenuta cosi? Il barbaro chi fu, Qual cor pien d'impietà Potuto ha incrudelir contro di te?
Misero, ben lo so, Né poi negarlo a fé, Il tempo fù, l'età Che tanto vale e può. Inlanguidito ha'l sen, Ha scolorito l'or del tuo bel crin.
Mirate donne, il fin, Mirate che vien men Ogni cosa mortal: Col tempo arte non val, Questo e colpo comun, Schernir nol puote alcun;
La pioggia vien tal hor, Dopo il seren, e dopo il lampo, il tuon. Chi si mostrò crudel Non merita perdon, E l'esser infedel A gl'amanti e di turca empio rigor Aspetta col simil.
Rendete donne il cor, Tutto pietoso e humil, Imparate a lasciar quel fasto alter, Raddolcite il pensier, Il bello non risplende in costei più, Né si può dir qui fu. Dunque, chi bram' haver lunga beltà Usi, usi pietà
Nenhum comentário:
Postar um comentário